giovedì 13 settembre 2012

una storia come tante, solo che è mia.



Com’è che ci sono ancora zanzare a metà settembre? Il caldo ciao ciao se ne è andato, io ho tirato fuori il pigiama con le maniche a tre quarti e la mia fida coperta da compagnia (stiamo insieme 9 mesi all’anno da una vita e iniziava a mancarmi), nelle vetrine sono apparsi tutti quei cappottipiuminimaglionigolfini dai colori tetri e puntualmente le zanzare vengono a succhiarmi ancora il sangue ogni sera, manco fossero l’Avis.

Mentre mi gratto via anche la pelle oltre che il prurito, voglio raccontarvi un po’ come sto. Ho un blog e lo uso, sono fatti apposta no? Per la gloria nel web e per raccontare qualcosa, anche se questo blog nello specifico ha un miserissimo numero di visualizzazioni. Il che da una parte è positivo perché così evito che le persone che mi conoscono sappiano  le cose intelligentissime che scrivo.

Dicevo, mi ero fidanzata, con Lui avevo dei trascorsi, lo chiameremo "il Sindaco" che è il suo soprannome. Un bel tipo, alto e simpatico anche se non parlava un granché, passavamo delle gran belle serate.  Poi un  pigro pomeriggio di agosto, di quelli in cui stai stesa a letto con la voglia di non fare nient’altro se non fissare spassionatamente il soffitto, mi ha lasciata. In realtà la rottura è stata un po’ travagliata.  Negli ultimi giorni Sindaco era un po’ strano, poi ci sono stati vari messaggi, poi abbiamo parlato perché lui a fine mese parte per CittàDelCavolo (che poi è il motivo della rottura a quanto dice), poi di nuovo messaggi, chiamate, discussioni e infine  *dlingdlingdling*

finita.

Sarebbe una storia come tante, se non fosse che stavolta mi sono proprio fritta il cervello per Sindaco.  Ma cose dell’altro mondo, cose che non avrei mai immaginato. Innanzitutto sto rasentando lo stalking in questi giorni, ho scoperto di avere un dono, una dote particolare nel farmi gli affari suoi. Non è una cosa che generalmente faccio, io il faccialibro lo uso principalmente per chattare quando non ho più credito oppure per vedere tutte quelle immagini hipster che qualche anima buona prende da tumblr e raggruppa negli album per quelle pigre come me.  E invece.  Stalkero.

Poi, non riesco a smettere di pensare a Sindaco e questa è la cosa più preoccupante, perché è passato un mese, perché è FINITA (lo scrivo grande così me ne autoconvinco ancora di più) e perché pensare sempre alla stessa persona è estenuante, soprattutto perché sono conscia del fatto che le possibilità che lui pensi a me in quel modo sono molto scarse. Mi ha lasciata, punto, perché la faccio tanto lunga?  Però non riesco a smettere. Vorrei il pensatoio di Silente o la memoria selettiva, ma anche l’immaginazione selettiva visto che sto girando dei film da candidatura all’oscar nella mia testa.  

Vincerei TUTTE le statuette.

Fantasie in technicolor con tanto di colonna sonora.

Inoltre sto attraversando varie fasi umorali, da quella malinconica stile poetessa crepuscolare, a quella vendicativa di “rimpiangeraiquellochehaifattoetorneraistrisciandobrutto censurato” , a quella rassegnata, a quella di aspirante gattara in vecchiaia,  passando per quella del mare è pieno di pesci, per finire con quella dell’ autocommiserazione perché non voglio pesci, voglio Sindaco.

Attraverso tutte le fasi in un’ora. E quando finisco ricomincio.  Senza sosta. Da giorni.

Direi che ora sono nella fase in cui tirerei sassi alle coppiette felici.

2 commenti:

  1. Oh povera! :(
    Chiodo scaccia Sindaco. Unica soluzione per dimenticare una persona che non si riesce a dimenticare.
    Essere stalker.. è inevitabile. Non ci fosse facebook sarebbe più facile dimenticarlo.. Ma essendoci non puoi fare a meno di guardare le nuove foto, cosa fa, con chi si scrive, dove va sta sera. Capisco!
    Indi per cui indossa rossetto rosso, qualche amica al seguito ed esci a cercare un chiodoscacciasindaco!

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    1. hahah hai proprio ragione Marzipan! un chiodoscacciasindaco è esattamente quello che ci vuole! rossetto rosso sia! :D

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